Africa e media: il tentativo riduzionistico dei giornali italiani
Spesso, i media italiani dipingono l’Africa come un luogo di conflitti, povertà e disastri naturali, senza dare spazio alle voci e alle storie degli africani stessi. Questa narrazione unilaterale ignora la ricchezza culturale, le lotte sociali e i successi delle comunità locali, contribuendo a perpetuare stereotipi e una visione monolitica dell’Africa.
Il risultato è una rappresentazione distorta che non rende giustizia alla complessità e alla vitalità delle società civili africane, riducendo così la comprensione e l’empatia del pubblico italiano verso questo variegato continente.
Da parte sua Connect cerca di tracciare un percorso multiculturale che avvalori la ricchezza eterogenea dei 54 Stati che compongono appunto questo meraviglioso continente. Insieme a Connect sono al lavoro sul tema della narrazione della migrazione diverse altre associazioni. Ve ne presentiamo due.
La fondazione ISMU e il progetto AWAKE
Nata nel 1991 a Milano su iniziativa della Fondazione Cariplo, la fondazione ISMU (Iniziative e Studi sulla Multietnicità) agisce su più fronti: non solo sostiene e produce iniziative sulla società multiculturale e sui fenomeni migratori ma organizza anche corsi di formazione per tutti coloro che sono coinvolti nelle attività di accoglienza e integrazione. In questo senso, la loro più recente iniziativa (partita a maggio 2024) è il Progetto AWAKE. L’obiettivo dell’iniziativa (che si concluderà a novembre di quest’anno) è semplice: contrastare la disinformazione sulla migrazione in Italia attraverso una formazione accurata e pluralistica. Il progetto non si rivolge solo a giornalisti o associazioni del settore ma anche ai cittadini stessi, poiché possano acquisire gli strumenti necessari per riconoscere l’affidabilità delle informazioni divulgate. Il logo non poteva che essere un’ape e, allo stesso tempo, un microfono acceso: responsabilizzare tutti per un’informazione corretta e giusta, dando voce a chi non ne ha.
L’Associazione Carta l’XI Rapporto 2023
Un altro ente che si batte per un’informazione corretta sui temi dell’immigrazione è l’Associazione Carta di Roma. Nata nel 2011, essa segue i principi della Carta di Roma, il codice deontologico redatto dalla Federazione Nazionale Stampa Italiana e dal Consiglio Nazione dell’Ordine dei Giornalisti tra aprile e giugno 2008. Il suo scopo è fornire le linee guida nel trattare in modo corretto le informazioni concernenti i richiedenti asilo, i rifugiati e i migranti in territorio italiano. In questo senso, l’Associazione pubblica ogni anno un rapporto che illustra nel dettaglio la situazione della migrazione in Italia e la sua rappresentazione da parte degli enti di informazione nazionali. Il Rapporto XI, pubblicato nel 2023, non porta buone notizie; nel decennio 2013-2023 si è verificata una vera e propria involuzione: non si punta a sensibilizzare o indagare nel dettaglio sul fenomeno migratorio ma si punta alla semplificazione e alla depersonalizzazione dell’evento. La migrazione viene quindi dipinta con parole allarmanti da politica, stampa e media: è un’emergenza permanente, una crisi ricorsiva che non si è stati in grado di risolvere. Inoltre, la politica non ha analizzato il fenomeno nella sua interezza ma si è concentrata su un singolo fattore, facendone un vero e proprio slogan: la lotta ai trafficanti. Questo per dimostrare che si vuole trovare una via d’uscita ma, allo stesso tempo, tralasciando altri aspetti che meriterebbero di essere affrontati (come i richiedenti asilo o le condizioni di vita dei paesi da cui essi provengono). Insomma, il fulcro dell’informazione è più che mai sulla migrazione ma non c’è ancora stata un’analisi dettagliata e obiettiva del fenomeno.
Occorrono dei passi in avanti e Connect si impegna nel fare il possibile per dare voce a tutte le persone e le associazioni coinvolte.
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