Il naufragio di Pylos è un’altra strage di migranti che pesa sulla coscienza di tutti noi. Come può l’Europa non agire, cosa sta aspettando? E cosa succede ai #migranti quando riescono ad arrivare in salvo dopo un viaggio infernale e si fermano nei Centri di Permanenza per il Rimpatrio qui in Italia?
Per saperlo vale la pena rivedere l’inchiesta “L’inferno dei CPR tra violenze e psicofarmaci” realizzata da Chiara Proietti D’Ambra, su Piazza Pulita (La7) che mostra gli abusi che subiscono le persone nel centro di Gradisca D’Isonzo, in provincia di Gorizia, colpevoli solo di aver sperato in una vita migliore in Europa.
L’inchiesta dei giornalisti Luca Rondi e Lorenzo Figoni – pubblicata ad Aprile su Altreconomia – ha dimostrato l’uso di psicofarmaci come prassi comune per sedare gli ospiti.
I dati parlerebbero chiaro: nel Centro permanente di rimpatrio di Milano di via Coretta si spende 160 volte di più in psicofarmaci che in una normale ASL, a Roma si spende 127,5 volte di più che all’esterno.
Per saperne di più e conoscere l’inchiesta di Chiara Proietti D’Ambra è sufficiente andare al link: